Cervello e corpo non sempre vanno d'accordo. Nello sviluppo delle capacità motorie e cognitive il cervello tende a "delegare" al corpo un sempre crescente numero di azioni considerate "semplici" per concentrarsi sui ragionamenti più importanti, difficili o urgenti. Chi riesce a ricordare il momento in cui ha attraversato una strada trafficata per la prima volta da solo? Riusciamo ad immaginare l'attenzione a tutto ciò che ci circondava, alle raccomandazioni ricevute, al brivido di paura e magari allo sguardo fisso al colore del samaforo? Oggi mentre attraversiamo possiamo conversare con qualcuno e contemporaneamente controllare il cellulare e contemporaneamente notare le vetrine, i cartelloni pubblicitari o un auto sportiva... Non possiamo essere sempre massimamente concentrati su tutto; probabilmente impazziremmo. Il cervello "delega" al corpo moltissime attività che possiamo compiere per migliaia di volte utilizzando una parte di attenzione piccolissima. Il problema è che così facendo, nel tempo, perdiamo il ragionamento che sta alla base di quelle azioni. Nella vita quotidiana, fino a quando siamo in grado di concentrare la nostra attenzione non appena ne abbiamo bisogno, questa delega non è un problema. Ma quando recitiamo rischiamo di non essere più in grado di sostenere le nostre azioni con un pensiero di verità. Per questo utilizzo diversi giochi che vanno proprio a scardinare questo meccanismo di delega, il "dare per scontato". Quando recitiamo il livello di attenzione, di concentrazione e di ascolto deve essere massimo altrimenti non sapremo riempire di significato la nostra azione teatrale. Esercizi di esempio: Il Gioco del Treno, Avanti Indietro
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