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Immagine del redattoreMirko Rizzi

Giochi a livelli

Quando qualcuno fa notare che i bambini e i ragazzi non amano le regole io rispondo che non condivido e che dipende dal contesto. Ho anche inventato un percorso sulle regole in proposito che si chiama "Dove i Sì... Quando i No". I giochi hanno delle regole e a nessuno piace giocare con chi non rispetta le regole. Ma se ancora non bastasse porto ad esempio la passione sfrenata che molti hanno per i videogiochi. Mi sono interessato alla "struttura drammaturgica" di base dei videogiochi ed ho estrapolato delle regole con cui ho costruito e costruisco dei giochi che utilizzo nei laboratori.

  1. I giochi sono strutturati in livelli di difficoltà progressiva facili da comprendere

  2. I primi livelli sono molto semplici e permettono di capire ed affezionarsi al gioco

  3. Le difficoltà del livello successivo sono sempre esplicite, le modalità di risoluzione vanno trovate e sono molteplici

  4. Superando i livelli si acquisiscono competenze inconsapevolmente. Ripetendo livelli precedenti sembrano facili cose superate con difficoltà la prima volta (aumento dell'autostima)

Nell'ambito della costruzione dell'ascolto uso questi giochi per riscaldare l'attenzione ed insegnare che durante l'attività teatrale l'attenzione deve essere superiore al quotidiano. Li uso anche in alternanza ad altri esercizi che stimolano i partecipanti a livello emotivo e/o esecutivo. Un esempio di questi esercizi è per esempio il Gioco del Treno.

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