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Immagine del redattoreMirko Rizzi

Palline da ping pong

Le palline da Ping Pong sono un materiale interessante sul quale è possibile sviluppare percorsi di sperimentazione fisica e teatrale molto vasti. Qui di seguito illustrerò un percorso completo di attività. Personalmente non faccio mai fare tutto "in blocco" preferendo suddividere il percorso in pezzi che completo negli incontri con attività di altro tipo.

La pallina da Ping Pong presenta alcune cratteristiche interessanti:


  • è leggerissima quindi basta pochissimo a farla cadere

  • rimbalza poco a differenza di quelle di gomma

  • costa poco

Esercizi di riscaldamento


1. Passa e Scambia

Mentre il gruppo cammina occupando lo spazio distibuisco le palline mettendole gradualmente in mano ai partecipanti che devono liberarsene il prima possibile mettendole in mano al primo compagno che incontrano (è vietato evitarle o rifiutarle o scappare). Se questo ha già una pallina in mano se la devono scambiare. Questo fino al punto in cui tutti hanno una pallina in mano e la scambiano freneticamente.


2. Coppia al volo

Dopo aver formato delle coppie che hanno una pallina queste se la devono lanciare senza mai fermare il movimento della camminata e cercando di non farla cadere. NOTA BENE: è la coppia a determinare la distanza. Ricordare ai partecipanti che lo scopo è scambiarsela senza farla cadere. Quindi è inutile fare lanci lunghi che non soddisfino la richiesta. Meglio partire stando vicini e sperimentare la distanza lentamente.


3. Doppia coppia al volo

Come il precedente ma entrambi gli elementi della coppia hanno una pallina. Vanno lanciate contemporaneamente.


Non toccare

Lo scopo di queste attività è quello di stimolare il controllo e la gestione fisica ed emotiva e di allenare la delicatezza.

L'unica regola è che i partecipanti, ben distanziati nello spazio, dopo aver posato la pallina a terra, non la tocchino più.

Se la pallina venisse fortuitamente spostata solo il conduttore la può riposizionare.

  • guardarla da tutte le angolazioni possibili

  • passare prima un dito, poi le dita e le mani vicinissime ma senza toccarla anche velocemente

  • come sopra ma in piedi e con i piedi. Anche saltarla e ballarci intorno.

  • camminare nello spazio disseminato di palline saltandole ed evitandole in ogni modo ma ricordando la posizione della propria

  • spostare le palline senza toccarle: soffiando

  • ECCEZIONE: toccare la pallina così delicatamente da non spostarla neanche minimamente


Equilibrio

La ricerca dell'equilibrio della pallina non è un esercizio che mira all'aquisizione di una tecnica.

La progressione delle richieste, come sempre, partirà da cose facilissime (valutando ovviamente l'età dei partecipanti) ad altre difficili.

Lo scopo è quello di focalizzare i partecipanti sulla loro attenzione e concentrazione sviluppandone la sensibilità attraverso il gioco.

La sequenza proposta è puramente indicativa è può essere modificata ed ampliata in base alla fantasia ed alle esigenze del conduttore.

Tutte le proposte andranno eseguite prima a terra e poi in movimento.

L'unica regola è che: la pallina non deve cadere.


Sequenza: mano aperta - dorso della mano - tra due dita - tra le ginocchia - sui piedi - nella piega del gomito - nella piega del ginocchio - tra testa e spalla - nell'incavo dell'occhio - nell'incavo dell'orecchio - sulla nuca - sulla testa - sulla fronte - tenendola con due piedi sollevati- sulla suola - sulla schiena


Lanciare e riprendere con due mani - con una mano - da una mano all'altra - lanciare e riprendere dietro la schiena -colpire il pavimento e riprendere - colpire il soffito e riprendere - colpire il pavimento tutti contemporaneamente


Modifiche fisiche

Introduciamo elementi di espressione teatrale sperimentando come il nostro modo di rapportarci ad un oggetto può modificarne le proprietà fisiche usando appunto il gioco teatrale. Io normalmente lo faccio fare in costante movimento.

Non possono gettare la pallina ma la devono gestire senza perderne il controllo.

E' importante che i partecipanti non si facciano distrarre dagli altri e si mantengano focalizzati sul laoro lavoro e sul proprio sentire.


Fare finta che la pallina sia: attirata dal cielo - pesante - puzzolente - profumata - gelata - caldissima - molto luminosa - da cui esce un rumore assordante - da cui esce una bellissima musica ma ad un volume bassissimo - appiccicosa - disgustosa - scivolosa - pungente - tiri in tutte le direzioni - che non si riesca a spostare - eccetera...


Modifiche emotive

Successivamente sperimentiamo la possibilità di recitare dei sentimenti nei confronti della nostra pallina; le regole sono uguali al punto precedente:


Recitiamo: La mia pallina è più bella delle altre - è più brutta delle altre - voglio darla via ma nessuno la vuole - ho paura che me la rubino - la mostro orgogliosamente - mi fa ridere - cerco di farla ridere - ci raccontiamo segreti e pettegolezzi - mi confesso - si confessa - parla sempre - non mi parla - la sgrido - mi scuso - sono geloso - disperato ho paura che mi lasci - mi ha lasciato - fatta pace - mi stressa - mi fa i dispetti - mi picchia - non ci parlo più - balliamo - la faccio addormentare - eccetera...


Cessione del movimento

La cessione del movimento rientra nell'animazione d'oggetto. E' interessante far notare ai partecipanti come questa volta l'attenzione riguardi solo l'oggetto e non l'animatore. Gli animatori dovranno cercare di far muovere la pallina come se fosse altre cose (vive o meccaniche) "prestandole" il movimento necessario. Serve costante attenzione alla pallina. Un gesto fatto distrattamente è vuoto e totalmente privo di significato (oltre che impreciso o errato).


Muovere la pallina come se fosse: una lumaca - un serpente - una rana - un grillo - un pesciolino - una farfalla - un'ape - una mosca - una goccia che cade - un'aquilone - l'acqua di una fontana - di un fiume - del mare - una mongolfiera - un paracadute - una bolla di sapone - una nuvola - un pesciolino - lancetta dei secondi - un pendolo - lancetta dei secondi - frullatore - ventilatore - eccetera

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