Mirko Rizzi

24 nov 20191 min

Partire dalle emozioni: Teoria del regalo

Mi sono accorto che i miei allievi dei corsi delle scuole Secondarie nella costruzione di improvvisazioni teatrali o scene non partono mai dall'emozione che vogliono creare nel pubblico.
 
Quando devono costruire da zero pensano alla storia, ai personaggi, al contesto a volte anche allo stile ma non partono mai dall'emozione.
 
Da sempre fedele al consiglio di Silvano Antonelli: "Quando quello che stai facendo non ti è chiaro domandati sempre che emozione stai celebrando", questa cosa mi ha dato da pensare.
 
In effetti non è strano che i ragazzi non partano dall'emozione se consideriamo che nella vita reale le emozioni sono sempre conseguenza di qualcosa che ci è accaduto.
 
Mi serviva una metafora per spiegare in maniera efficace questo concetto per cui ho pensato alla Teoria del regalo.
 

 

 
Pensate a quando ricevete un regalo, magari inaspettato e a tutte le emozioni che ne conseguono: stupore, curiosità, attesa e reazione alla scoperta del regalo. Ecco, quello è il pubblico.
 
Ma quando siamo noi a creare è come se fossimo noi a fare il regalo.
 
Da dove partiremo?
 

 

 
Dalla reazione che speriamo avvenga nel pubblico destinatario: dall'emozione.
 
Quella orienterà la scelta del regalo, la confezione e tutto il resto.
 
Per questo anche se sembra "innaturale" bisogna partire da lì perchè quello orienterà tutte le nostre scelte successive e ci accorgeremo che sarà più facile evitare soluzioni ovvie.
 
Infatti se non partiremo dall'emozione nella costruzione useremo la logica che probabilmente ci suggerirà soluzioni scontate e banali.
 
Che poi, chi fa teatro lo sa, a volte cose che sembrano assolutamente naturali sono frutto di un lavoro che di naturale non ha proprio nulla.
 

 

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